Col volger degli anni fu detta Italia per un uomo potentissimo, Italo..... uomo destro e filosofo, il quale convincendo molti popoli col dire e molti colla forza, ridusse in poter suo quanto v’è tra ‘l golfo Nepetinico [S. Eufemia] e lo Scilletinico [Squillace]: e quel tratto fu il primo che Italia da Italo si dicesse. […] divenuto più forte, fece che molti altri gli ubbidissero; perocché mise il cuore su’ confinanti, e ne prese molte città“.
(Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, I, 11 – 12)
Sembra che il loro arrivo abbia provocato la fuga degli Elimi in Sicilia. Aristotele, grande filosofo, cita dunque Italo re degli Enotri che diede a questi ultimi il nome di Itali trasformandolo da popolo nomade a stanziale. Ma non è tutto! Secondo Strabone, Italo fu il fondatore di Pandosia Bruzia, la capitale del suo regno, probabilmente da identificare con l’ odierna città di Acri nella Sila greca.
«Divenne re dell'Enotria un certo Italo, dal quale si sarebbero chiamati, cambiando nome, Itali invece che Enotri. Dicono anche che questo Italo abbia trasformato gli Enotri, da nomadi che erano, in agricoltori e che abbia anche dato ad essi altre leggi, e per primo istituito i sissizi. Per questa ragione ancora oggi alcune delle popolazioni che discendono da lui praticano i sissizi e osservano alcune sue leggi» |
«L'intera terra fra i due golfi di mari, il Nepetinico [S. Eufemia] e lo Scilletinico [Squillace], fu ridotta sotto il potere di un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni con le parole, gli altri con la forza. Questo uomo si chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia. E quando Italo si fu impadronito di questa terra dell'istmo, ed aveva molte genti che gli erano sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti e pose sotto la sua dominazione molte città» |
«Una parte d’Europa è, che da’ Greci
si disse Esperia, antica, bellicosa
e fertil terra. Da gli Enotri colta
prima Enotria nomossi: or, com’è fama,
preso d’Italo il nome, Italia è detta.
Questa è la terra destinata a noi»
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